A 8 anni inizia a giocare a ping-pong nella parrocchia di San Martino, di Senigallia. Nelle partite di doppio in coppia con il fratello gemello Giovanni, sono imbattibili. Enzo, come tutti i bambini, gioca a calcio, pallavolo, nuota, pattina. Nel pattinaggio e’ 4° ai Campionati Nazionali.
Il sogno
Quando è più grande si dedica al ping-pong, fino al Campionato Nazionale di serie B. Poi sente che il ping-pong può essere giocato in modo diverso. E’ affascinato dalla musicalità del ritmo e dalla bellezza del gesto tecnico. Abbandona l’attività agonistica e si dedica all’insegnamento. Lo seguono tre giovani liceali; uno di loro, Domenico Ubaldi, diventerà Presidente della Società. Arrivano i primi titoli italiani. Fa amicizia con Filippo Dragotto, Presidente Federale. In occasione del Centenario dell’Unità d’Italia, due giovani della scuola di Pettinelli vengono convocati in azzurro agli Internazionali, Torino ’61.
I quattro cuori
Il parroco di San Martino, Padre Giuliano Grassi, fa coprire il cortile e crea una palestra. Un rappresentante di articoli sportivi, Nerio Ravini , capita per caso nella palestra, si commuove nel vedere tanti bambini intorno a un solo tavolo “ sgangherato “, e regala 3 tavoli nuovi di zecca. Il gioco, basato sulla bellezza estetica e sulla musicalità, produce stimoli e nuovi titoli italiani. Con Filippo Dragotto nasce un’amicizia fraterna, negli anni 60, allora presidente federale. In seguito diventerà presidente onorario del TT Senigallia per l’attenzione, la vicinanza e la stima alla società. Uno sponsor, Otello Montesi, fornisce l’aiuto economico, senza chiedere nulla in cambio.
Primi anni '70
Alla fine degli anni 60, Pettinelli con Rocchetti, Ubaldi, Ceresi, Simoncioni Luigi, decidono le linee tecniche della scuola. Si sospende l’attività nazionale. Si intraprende uno studio teorico e pratico del nuovo gioco con i nuovi giocatori: Simoncioni Stefano, Costantini, Appolloni, i fratelli Rocchetti, i fratelli Pesaresi, Campus, ecc. Si partecipa al primo torneo nazionale di Roma. Il balzo tecnico è subito evidente. Costantini e Apolloni sono primo e secondo nella categoria allievi. Seguiranno una serie di piazzamenti di tutta la squadra; Simoncioni e Costantini si qualificano per il tabellone dei prima. In questo torneo Pettinelli, quasi sconosciuto, si trova al centro dell’attenzione, tutti sono curiosi, tutti vogliono sapere. Intanto i giocatori senigalliesi fraternizzano con Giontella, Panerai, Sardelli e altri. In seguito tutti i migliori allievi d’Italia terranno contatti tecnici d’estate a Senigallia.
Il gioco in Italia non sarà più lo stesso
I giocatori dal centro tavolo si spostano verso sinistra, i gesti sono più brevi, e rapidi. Le gambe sono più piegate, si è studiato il passo incrociato per andare a destra. Dopo qualche anno i seconda categoria, considerato il cimitero degli elefanti, si ringiovanisce. Mentre i vecchi giocatori lentamente scompaiono. Altri giocatori, più grandi di età ma con un gioco oramai cristallizzato, preferiscono invitare Costantini nella propria società; più per prepararsi a contrastarlo, che per imparare. Però la svolta è avvenuta. Tutti i giocatori dalla posizione centrale al tavolo si sposteranno verso sinistra. Si darà inizio ad un gioco dinamico e alla modifica gestuale dei colpi con un gioco prevalentemente di dritto. Così anche le gambe assumono un’importanza vitale, e da ora sarà impossibile giocare in assenza di un’adeguata preparazione fisica. Compito che nella società è stato curato da Di Rosa, che in seguito avrà l’incarico anche per la nazionale.
Europei a Zagabria
Nel 75 Pettinelli, incaricato responsabile unico della Nazionale e della scuola Italiana, organizza il primo raduno per la nazionale giovanile a Senigallia. Prima la federazione non prevedeva stage. I giocatori vengono ospitati da atleti e dirigenti senigalliesi. I giocatori convocati per gli europei sono: Giontella, Bisi, Sardelli, Panerai, Cardinali e Saporetti più Costantini e Appolloni. Come sparring: i fratelli Pesaresi, Campus, Simoncioni, Audisio ecc. Poi gli Europei a Zagabria. Il risultato è stato storico. Bisi Giovanni porta il titolo di Campione Europeo in Italia. Pettinelli lo segue turno dopo turno fino al titolo. Va ricordato che Giovanni è cresciuto tecnicamente bene nell’ambito familiare. In seguito vengono convocati agli europei anche Pesaresi e Campus.
Primi successi
Arrivano i risultati che portano la Società al primo posto in Italia. La scuola, già aperta, si apre ulteriormente, e ospita giocatori da tutta Italia. Compresi avversari che giocano o hanno gareggiato contro. La società ospita per un paio d’anni la preparazione delle nazionali giovanili con tecnici solo italiani. Pettinelli, allora consigliere nazionale, avvia un nuovo corso tecnico legato al tennistavolo italiano. In questo periodo arriveranno i gironi per tutti i tornei nazionali e regionali. Si inizia lo sdoppiamento delle gare nazionali, la borsa di studio per i giocatori della rosa della nazionale assoluta. Proposte fatte da Pettinelli e accolte. I cambiamenti nascono all’interno della società senigalliese, come esigenza di crescita, e che soddisfa tutte le società aderenti. Durante questo corso storico, Senigallia vince diverse medaglie d’oro ai giochi della gioventù, e nei tornei nazionali per scuole elementari e medie e una medaglia d’oro per le scuole medie con la Repubblica di San Marino, che per 3 anni si è appoggiata alla scuola di Pettinelli. Pettinelli sarà più volte tecnico della Nazionale Italiana, tecnico della Repubblica di San Marino. Membro onorario della Repubblica di Malta, per la collaborazione prestata.
Continuano i successi
Manoni da Milano ritorna nella città d’origine. Lascia la scuola di Milano con la classifica nazionale N° 8, con una partecipazione ai campionati Europei assoluti a Novi Sad nel '74. Dopo un paio d’anni, fra allenamenti e servizio militare raggiunge importanti traguardi: sarà finalista ai Campionati Italiani con Costantini nel '78 battendo nei quarti Bisi Giovanni e in semifinale Stefano Bosi; vincerà il torneo internazionale di Bordighera nel '77 contro Costantini (finale tutta senigalliese); parteciperà agli Europei assoluti nel '78 a Duisburg e nel '80 a Berna; sarà poi più volte tra i primi quattro ai Campionati Italiani; e per diversi anni sarà in classifica nazionale tra i primi 5 giocatori d'Italia, entrando di diritto nella zona della nazionale. Sarà un punto di forza importante che porterà il T.T. Senigallia alla vittoria di due scudetti e della Coppa Italia (Si ricorda anche lo straordinario aiuto di Emanuele Audisio). E accrescerà il prestigio della scuola di Pettinelli per l’inaspettato balzo in classifica. Anche un prima categoria di Senigallia, per ragioni di lavoro, dovrà trasferirsi a Milano. In questo caso, dopo un anno retrocede in seconda categoria. Ritornerà prima categoria al suo ritorno.
Pensiero tratto dal libro “La città del ping pong”
Poco prima degli anni 80 si traccia un nuovo periodo; dalla purezza all’imbarbarimento del nostro sport. L’arrivo del benessere economico investirà tutte le discipline e movimenti sociali d’Italia. Tutto viene monetizzato. Pur di creare una società per giustificare gli sponsor rapinano giocatori dai vivai. Giocatori al tramonto si improvvisano tecnici. Riempiono un cesto di palline e le lanciano a migliaia verso gli allievi. Senza metodo, senza cuore. E’ una tecnica cinese , un tassello di quella scuola, che diventa un metodo universale, unico, facile, illusorio. Così l’imbarbarimento si dilaga come un fiume in piena, scavalca gli argini e inonda il territorio. Talenti e giocatori di qualità si muovono senza tecnica, i colpi si accorciano, le gambe si muovono senza un ordine, creando danni fisici. Alcuni abbandonano, altri bruciano la propria identità. Purtroppo questo metodo dilaga anche oggi. Trasformando alcuni ottusi e arroganti in allenatore.
L’attività riprende al Centro Olimpico
Si apre a Senigallia il primo Centro Olimpico. Pettinelli lo progetta e segue i lavori. Il Comune di Senigallia e il CONI pensano al finanziamento. In seguito anche la federazione porta il suo contributo. Nel 1986 il CONI consegna il primo premio come migliore realizzazione di impianto sportivo. Si riprende l’attività nel nuovo impianto. Nel frattempo intervengono tre fattori nuovi. Si perde lo sponsor, da un po’ di tempo si utilizza la colla fresca e il distacco culturale di alcuni giocatori.
Perdita dello sponsor
Con la perdita dello sponsor, Pettinelli vede tutti i giocatori andarsene in altre società. Costantini rimane legato alla scuola come giocatore e collaboratore. Gli altri, oramai fuori dalla nazionale, si allenano e utilizzano il Centro per mantenere il proprio gioco, e perdono il rapporto tecnico con la scuola. In seguito arriverà la convocazione agli europei per Girardi, Moroni, Poli e Ricci. Pettinelli sarà eletto consigliere nazionale, con responsabilità del settore tecnico. Fa inserire i gironi per l’attività agonistica. In seguito la modifica verrà accolta agli Europei giovanili. Da Ascoli si trasferisce Ricci, da Bologna Poli, da Sanremo Cossìa. In seguito per i mondiali di Nuova Delhi, è la volta di Costantini, Ricci e Moretti. La società fornisce 3 atleti su 7. E’ un record. Per la nazionale assoluta Costantini sarà una costante per più di 20 anni. Costantini farà il record di presenze in azzurro tra tutti gli sport. Rimane solo Moretti, che pur giocando con altre società, collabora.
Gomme a colla fresca
Nel frattempo dilaga l’utilizzo della colla fresca, la tecnica diventa meno raffinata. Si perdono sensibilità e precisione. I giovani cercano la soluzione dei loro problemi sui strati di colla. Il dialogo tecnico s’interrompe. Pettinelli subisce un stop culturale emotivo perche la colla fresca vanifica lo studio tecnico fatto e non incoraggia nuovi approfondimenti. Chi aveva formato e maturato il proprio gioco trova più velocità e facilità. La rinuncia della precisione e sensibilità viene trascurata. I nuovi giovani con la colla fresca non riescono ad arricchire la variazione dei colpi. La nuova racchetta non dà sensibilità. Il gioco è subito a mono corda. L’allenamento diventa ripetitivo con poche variazioni. Anche i giovani talenti non emergono. Si assiste all’allungamento della vita media dei vecchi giocatori non solo in Italia. Basta pensare a Surbek che gioca fino a 50 anni e Waldner che a 39 anni arriva 4° alle Olimpiadi di Atene.
L’abolizione della colla fresca
Con l’abolizione della colla fresca c’è un disorientamento. L’unico gesto, ora persa la velocità, fa emergere la carenza tecnica. C’è bisogno di ricominciare recuperando il passato. Chi non ha conosciuto la colla fresca è avvantaggiato. Pettinelli ritrova il piacere di allenare e di riprendere lo studio tecnico del gioco.
Distacco culturale da alcuni giocatori
Il distacco culturale porta prima all’individualismo, poi al desiderio di realizzare una propria società. Però, come capita spesso, si vuole precorrere i tempi. Si prelevano giocatori preparati presso il Centro Olimpico. Si creano artificialmente frizioni con la società d’origine. Ma il Tennistavolo Senigallia, con i suoi cinquant’anni di storia, ha sempre superato agevolmente ogni ventata di disturbo, cogliendo positivamente ogni difficoltà. La materia può essere sottratta o deturpata. Ma lo spirito, che è all’origine di ogni attività umana, e il cuore ,che ne è il motore, non possono essere ne sottratti ne deturpati.
Momenti di storia
Pettinelli sarà più volte tecnico della Nazionale Italiana, Tecnico della Repubblica di San Marino. Membro onorario della Repubblica di Malta, per la collaborazione prestata. Si citano: Costantini suo allievo, record azzurro, Moretti, Cardinali e Ricci che parteciperanno più volte ai Mondiali, agli Europei e ai Giochi del Mediterraneo. Il lavoro e la passione per questo sport, il ping-pong, di questo "grande maestro", ha ispirato il regista Claudio Colombo che ha realizzato un cortometraggio, Shot, dedicato proprio a lui. Tra gli attori ricordiamo Enrico Beruschi, che ha interpretato magistralmente la parte di Enzo Pettinelli. Si ricordano inoltre le 4 pubblicazioni sul tennistavolo scritte da Enzo Pettinelli.